La Seconda Guerra Mondiale Riassunto

La Seconda guerra mondiale (1939-1945) è stato il conflitto più devastante della storia contemporanea. Ha coinvolto quasi tutto il pianeta, provocando decine di milioni di morti, la distruzione di intere città e lo sterminio sistematico di popolazioni. Conoscere gli eventi principali di questa guerra in ordine cronologico permette di comprendere l’evoluzione del conflitto e le sue conseguenze politiche, culturali e sociali, essenziali per affrontare la prova orale di maturità e per una più ampia consapevolezza storica.

1939: l’inizio del conflitto

Il 1° settembre la Germania nazista invade la Polonia, dando ufficialmente inizio alla guerra. Pochi giorni dopo, il 3 settembre, Francia e Regno Unito dichiarano guerra alla Germania, segnando la rottura dell’equilibrio europeo. Questo attacco segue il patto Molotov-Ribbentrop, un accordo segreto tra Germania e URSS per spartirsi la Polonia e l’Europa orientale.

1940: la guerra lampo in Europa occidentale

Nel 1940 la Germania dà avvio alla cosiddetta Blitzkrieg (guerra lampo), conquistando in rapida successione Danimarca, Norvegia, Belgio, Paesi Bassi e Francia. Il 10 giugno l’Italia fascista entra in guerra a fianco della Germania, con la convinzione che il conflitto sarebbe stato breve. Inizia la Battaglia d’Inghilterra, in cui la Luftwaffe (aviazione tedesca) tenta invano di sconfiggere il Regno Unito attraverso intensi bombardamenti.

1941: l’invasione dell’Unione Sovietica e Pearl Harbor

Nel giugno 1941, Hitler dà avvio all’Operazione Barbarossa, invadendo l’Unione Sovietica e rompendo il patto con Stalin. L’URSS entra così in guerra a fianco degli Alleati. Il 7 dicembre 1941, il Giappone attacca la base navale americana di Pearl Harbor nelle Hawaii, provocando l’ingresso degli Stati Uniti nel conflitto. Il conflitto diventa ufficialmente mondiale.

1942: l’anno della massima espansione dell’Asse

Nel 1942 le potenze dell’Asse (Germania, Italia, Giappone) raggiungono l’apice della loro espansione: i tedeschi avanzano in URSS, gli italiani occupano parte della Libia e il Giappone conquista ampie zone del Pacifico. Tuttavia, questo è anche l’anno in cui iniziano i primi rovesci militari. A novembre, le truppe alleate sbarcano in Nord Africa, e si prepara il contrattacco.

1943: la svolta del conflitto

Nel gennaio 1943, si conclude la battaglia di Stalingrado, con una pesante sconfitta per i nazisti. È considerata la prima grande svolta della guerra. A luglio, in Sicilia, avviene lo sbarco alleato che segna l’inizio della campagna d’Italia. Il 25 luglio, il Gran Consiglio del Fascismo destituisce Mussolini. Dopo l’armistizio dell’8 settembre, l’Italia si spacca: il Sud con gli Alleati, il Nord con la Repubblica Sociale Italiana e i tedeschi. Inizia la Resistenza italiana, con i partigiani che combattono per la liberazione.

1944: la liberazione dell’Europa occidentale

Il 6 giugno 1944 avviene il celebre sbarco in Normandia (D-Day), con cui gli Alleati aprono il secondo fronte europeo. Da questo momento, la Germania è costretta a combattere su più fronti. Le città francesi vengono liberate una dopo l’altra, e anche l’Italia prosegue la sua liberazione verso nord.

1945: la fine della guerra

Il 27 gennaio 1945 l’Armata Rossa libera il campo di concentramento di Auschwitz, simbolo dell’Olocausto e dello sterminio sistematico degli ebrei. Il 25 aprile in Italia avviene la Liberazione nazionale: le città del nord insorgono, i partigiani liberano Milano e Torino. Il 28 aprile, Mussolini viene catturato e giustiziato. Il 30 aprile, Hitler si suicida a Berlino. Il 7 maggio 1945, la Germania firma la resa incondizionata. Tuttavia, la guerra continua nel Pacifico. Dopo i devastanti bombardamenti atomici su Hiroshima (6 agosto) e Nagasaki (9 agosto) da parte degli Stati Uniti, il Giappone si arrende il 2 settembre 1945. La Seconda guerra mondiale è finita.

La fine della Seconda guerra mondiale segna l’inizio di una nuova era. Il mondo esce profondamente cambiato: nascono le Nazioni Unite, si afferma la divisione tra blocco occidentale e blocco sovietico (la Guerra Fredda), si avvia il processo di decolonizzazione e si pongono le basi della costruzione europea. La memoria della guerra, dei genocidi e delle distruzioni ha portato alla nascita di un’etica civile fondata sulla pace, sul ripudio della guerra e sul rispetto dei diritti umani. Per gli studenti del XXI secolo, studiare la guerra non è solo un esercizio scolastico, ma un atto di responsabilità verso il futuro.


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